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DIETA ACIDIFICANTE E ALCALINIZZANTE

Tanto per iniziare il vasto argomento sull’acidificazione e alcalinizzazione del sangue attraverso il consumo di alimenti acidificanti o alcalinizzanti vorrei citarvi le parole che Pasteur in punto di morte disse ad un suo assistente: "Claude Bernard aveva ragione, il terreno è tutto, il microbo è nulla".

Cosa intendeva dire con questa frase?

Semplice: se il terreno è fertile i microbi proliferano facilmente al contrario se un terreno non è fertile se ne vanno senza causare danni!

Dopo questa spiegazione si deduce che è possibile combattere la proliferazione dei microrganismi e lieviti nel nostro organismo, ed è così, rispettando semplici regole.

Se il nostro organismo presenta uno stato di debolezza, di malnutrizione, di ristagno di liquidi o di intossicazione ha maggiori rischi di contrarre e sviluppare malattie croniche, quindi se abbiamo come obiettivo il mantenere una buona salute la soluzione è mantenere il proprio organismo più pulito possibile. Infatti se accumuliamo scorie non smaltite a causa dei sistemi di smaltimento bloccati che provocano un ambiente acido (accumulo di rifiuti) i germi trovano terreno favorevole e si sviluppano.

Quando non siamo in grado di eliminare queste scorie acide si alterano le funzioni biologiche: le cellule iniziano ad avere stress ossidativo e a funzionare scorrettamente, l’acidificazione del sangue impegna i polmoni ad eliminare l’anidride carbonica (acida) attraverso la ventilazione, i reni ad eliminare scorie acide con l'urina, la pelle grazie alla sudorazione.

Un metodo utile per capire se abbiamo fluidi acidi (sangue, saliva, urina) è l’utilizzo della cartina tornasole.

Il PH fisiologico del sangue deve restare più vicino possibile a 7,4 mentre il PH delle urine può variare da 4,6 a 8, ovviamente più i valori sono acidi (sotto al valore di neutralità che corrisponde a 7) più significa che la nostra dieta è acidificante, mentre il PH della saliva è compresa tra il 6,5 e 7,4.

L’acidosi metabolica è determinata dall’accumulo di scorie acide nel nostro organismo, quindi dall’eccesso di alimenti acidificanti. Il nostro organismo è in grado continuamente di intervenire e  correggere i valori di PH prelevando il calcio dalle nostra ossa così come altri minerali come il magnesio e il potassio favorendo l’osteoporosi. Vari studi dimostrano che i soggetti che consumano quantità elevate di latte, latticini e carne sono maggiormente a rischio di osteoporosi, di diabete e cancro, infatti le proteine animali inducono una maggiore acidificazione del sangue e dei tessuti rispetto le proteine vegetali. Purtroppo la dieta occidentale è diventata davvero iperproteica!

Il segreto per mantenere un equilibrio acido-base è rispettare il giusto rapporto tra alimenti acidificanti e alcalinizzanti nella nostra dieta che devono essere rappresentati rispettivamente nel rapporto 20/80. La frutta ha potere alcalinizzante se ingerita lontano dai pasti, infatti se assunta dopo i cereali o dopo le proteine animali assumono un potere acidificante, meglio ancora se viene consumata nella mattinata. Ogni pasto deve essere costituito prevalentemente da verdure crude e cotte che hanno un elevato potere alcalinizzante; quando cotte si deve evitare di impoverirle troppo del contenuto di minerali a causa di lessature troppo prolungate e in abbondante acqua.

I sintomi tipici dell’acidificazione dei nostri tessuti sono: la stanchezza cronica, irritabilità, dolori muscolari, stitichezza, problemi digestivi ed acidità gastrica, fragilità delle unghie e con macchie biancastre, lingua impastata, sudorazione acida, irritazione intorno a occhi, bocca, ano, vulva. Nei casi più importanti predispone a infiammazioni croniche varie, gastrite acida, colite, gonfiore addominale e tendenza ai crampi. Nei bambini può determinare iperattività, agitazione e l’irritabilità. Tipica patologia causata dall’acidità sono i calcoli renali in quanto l’eccesso di acido è neutralizzato dal calcio che può formare sali insolubili che depositando sotto forma di calcoli.

Quando il livello di tossine nel corpo supera i livelli di tollerabilità l'organismo inizia un'azione di pulizia sotto varie forme come la dissenteria, il mal di testa, il raffreddore, le eruzioni della pelle, l’ascesso, i foruncoli, il reumatismo, l’infiammazione di organi, il catarro, la sensazione di freddo, la febbre o altri sintomi.

Medici di fama mondiale affermano che: "Non esiste la morte naturale. Tutti i casi così definiti sono soltanto il punto finale di una progressiva acidificazione dell'organismo."

03/03/2016

QUANDO E MEGLIO COMPIERE ATTIVITA' FISICA

Vi ho già detto in un articolo precedente che sicuramente non è l’ideale svolgere l’attività fisica la mattina a digiuno, ma dopo la colazione va bene infatti al risveglio siamo in una condicione favorevole grazie alla produzione di testosterone (raggiunge la sua acrofase alle 3 del mattino) definito “l’ormone della forza” e del TSH (ormone che stimola la tiroide).

Un altro dei momenti ideali nella giornata è nel pomeriggio terminata la digestione prima delle ore 19. Gli ormoni tiroidei raggiungono i livelli massimi tra le 13 e le 16 quindi alle ore 17 sono ancora elevati e questo momento corrisponde anche alla migliore efficienza cardiaca e polmonare. E’ molto importante per la crescita muscolare l’interazione tra ormoni tiroidei, testosterone e GH (ormone della crescita) secreto in risposta all’attività anaerobica stessa.

Subito dopo pranzo è sconsigliato svolgere attività fisiche e sicuramente risultano meno soddisfacenti le prestazioni sportive per vari motivi: i livelli elevati di glicemia provocano un innalzamento dell’insulina con successiva inibizione della secrezione di GH, inoltre il sistema nervoso parasimpatico rallenta tutte le attività non coinvolte nella digestione.   

Anche dopo cena è sconsigliato in quanto il testosterone raggiunge i valori minimi dopo le 19 così come il TSH (l’ormone che stimola l’attività tiroidea) infatti in questo momento della giornata rallentano le attività metaboliche, cala la temperatura corporea e inizia a prodursi melatonina (ormone che favorisce il sonno). Questi cambiamenti fisiologici ed ormonali favoriscono l’addormentamento e vengono influenzati negativamente se si compie attività fisica la quale determina un aumento della frequenza cardiaca e della temperatura corporea ritardando l’addormentamento e un aumento del cortisolo (ormone secreto in risposta allo stress fisico) che andrà a interferire con la secrezione del GH che deve raggiungere la sua acrofase attorno le 24. Interferire con la fisiologica secrezione di GH significa perdere l’importante azione trofica sul muscolo, sulle ossa e sulle cellule danneggiate nel corso della giornata.

03/03/2016

COME POSSIAMO CONDIZIONARE LE RISPOSTE ORMONALI

Recentemente ho discusso la mia tesi di Master in Alimentazione e Nutrizione Applicata allo Sport ed ho presentato come argomento proprio la “Risposta Ormonale al Cibo”. E’ indubbiamente un argomento molto vasto e complesso però posso provare a semplificarlo per illustrarvi alcuni dei classici errori che si commettono spesso senza conoscere i danni che ne conseguono.

Partiamo dalla mattina quando ci alziamo: ci troviamo in una condizione di glicemia bassa in quanto proveniamo dal digiuno notturno e questo rappresenta un fattore di stress per il nostro organismo in quanto alcuni organi come il cervello, la retina e gli eritrociti sono in grado di utilizzare solo il glucosio come substrato energetico. In questa condizione decidere di saltare la colazione ci sottopone ad elevato stress e come sapete questo fenomeno fa produrre cortisolo che è l’ormone che permette appunto gli adattamenti allo stress. Considerate, però, che la mattina al risveglio il cortisolo è già elevato in quanto raggiunge i suoi livelli fisiologici massimi alle ore 4 del mattino, in questo modo otteniamo livelli davvero elevati di questo ormone (ipercortisolemia) e in questa condizione non induce solo lipogenesi (deposito di massa grassa) nell’addome e nel tronco ma anche lipolisi (scissione dei grassi) e catabolismo proteico (distruzione delle proteine) negli arti inferiori e in questo modo, alla lunga si assume il tipico aspetto caratterizzato dalla pancetta con gambette sottili.

Capito come può essere dannoso e soprattutto poco utile non consumare la colazione? Pensate inoltre che indurre catabolismo (distruzione della massa muscolare) significa anche provocare una riduzione del metabolismo basale con ulteriore difficoltà nel dimagrimento. Per lo stesso motivo non sono del parere che sia favorevole svolgere attività fisica la mattina a digiuno, anche se questa strategia viene spesso suggerita ai fini di ottenere un dimagrimento, che sicuramente avviene, ma non tanto a carico della massa grassa ma bensì a carico del muscolo, purtroppo!

Abbiamo analizzato solo quello che succede in relazione alla colazione, per conoscere cosa avviene nel nostro organismo in relazione agli altri pasti della giornata seguitemi e leggete i miei prossimi articoli ; - )

03/03/2016

DOMANDE E COMMENTI

Hai un problema particolare di sovrappeso o di intolleranze, gonfiore addominale o dismetabolismi vari (Ipercolesterolemia, Ipertensione, Diabete...altro) che fino ad ora non sei riuscito a risolvere, oppure vuoi suggerire un argomento del prossimo articolo? Scrivimi nella pagina "Contattami" e non dimenticarti di inserire la tua mail se vuoi essere continuamente aggiornato.

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04/12/2014

Proteine Animali e Salute

E’ vero che il consumo di proteine animali favorisce il cancro??

Ora tutti quanti mi rivolgono questa domanda anche con un po’ di timore….

Cosa dire? Purtroppo si, e questa realtà si conosce da anni. Sono davvero tanti anni che si conducono studi su questo argomento dai quali si sono ottenute conferme….questo dovrebbe farci riflettere un po’ di più!

Il problema vero è che nella nostra società c’è un abuso di alimenti di origine animale in particolare formaggi e salumi. Spesso mi sento dire “sono arrivato a casa tardi e la cosa più veloce era prendere dal frigorifero il formaggio” quindi diventa il ripiego in tutte le situazioni in cui non si ha avuto tempo di fare la spesa o di cucinare….

Nella nostra cultura non esiste un pasto che non preveda proteine di origine animale (carne, pesce, uova, salume o ancora formaggi). Poche volte si cucina una pietanza a base di legumi o di cereali alternativi (quinoa, amaranto, bulgur…) in quanto risultano troppo lontani dalla nostra cultura.

L’uomo non è ne carnivoro ne erbivoro, ne è testimone la fisiologia del nostro apparato digerente infatti è onnivoro quindi strutturato per consumare sia cibi di origine animale che vegetale. Per questo motivo l’errore vero va ricercato nella proporzione dei cibi che consumiamo.

Dovremmo ridurre gli alimenti di origine animale e favorire gli alimenti di origine vegetale quindi come sempre ciò che conta è il giusto EQUILIBRIO.

Per ottimizzare le nostre fonti alimentari dovremmo assumere i 2/3 degli introiti giornalieri provenienti dal mondo vegetale e solo 1/3 dal regno animale.

Non dobbiamo mai dimenticare che il cibo ha un elevato potenziale biologico che noi possiamo sfruttare a favore della nostra salute modificando solo un po’ le nostre abitudini a tavola.

02/12/2015