INDICE GLICEMICO

Come sempre il mio stile è spiegare i pro e i contro in ogni scelta perché ritengo che sia giusto rendere noto i fatti scientificamente dimostrati.

Leggendo il mio sito e gli articoli che ho pubblicato avrete sicuramente capito che sono una sostenitrice della dieta mediterranea e quindi della giusta quantità di carboidrati nella nostra dieta, però oggi voglio addentrarmi un po’ più nel dettaglio e parlarvi di indice glicemico e carico dei carboidrati.
L'indice glicemico rappresenta la capacità dei carboidrati contenuti negli alimenti di innalzare la glicemia (quantità di glucosio nel sangue). Per Carico Glicemico, invece, si intende la quantità di carboidrati assunti nel pasto; per calcolare il carico glicemico si moltiplica l'IG dell’alimento assunto per la quantità assunta. La valutazione del Carico Glicemico viene impiegato come metodo per prevedere i valori della glicemia in base al tipo e alla quantità di cibo ingerito, quindi in particolare in diabetologia.

Secondo questo concetto, per non ingrassare e tenere sotto controllo la glicemia e di conseguenza l’appetito, la quantità di cibo ingerito è più importante dell'indice glicemico del singolo alimento, per questo motivo, come ho sempre detto, non è logico escludere dalla dieta alcuni prodotti solo perché hanno un indice glicemico elevato, ma ha molto più senso evitare gli eccessi e quindi i picchi glicemici. Chiaramente la sommatoria di indici glicemici elevati all’interno dello stesso pasto devono essere evitati perché sarebbe inevitabile come esito quello di ottenere un carico glicemico elevato, per esempio un bel piatto di riso bianco bollito accompagnato da pane bianco con verdure e magari una bibita o un dolcetto!!!

Vari fattori influiscono sull’indice glicemico degli alimenti: il tipo di cottura (la lessatura aumenta l’indice glicemico), la durata della cottura (la pasta scotta ha un indice glicemico più elevato rispetto la pasta al dente), la quantità di fibra contenuta negli alimenti (i prodotti integrali ovviamente rendono più lenta la digestione, quindi riducono l’indice glicemico), anche la tecnica di preparazione dell’alimento influisce sull’indice glicemico (adottare la tecnica di cottura,  raffreddamento rapido tramite abbattitore e successivo riscaldamento abbassa l’indice glicemico, ma è una tecnica che non si utilizza a casa propria).

La soluzione per controllare l’indice glicemico? Non esagerare nelle dosi e abbinare sempre una bella porzione di verdura (possibilmente cruda e di stagione) o assumere più legumi o cereali integrali o la frutta ben lavata ma con la buccia (che contiene la maggior parte della fibra).

Ci sono studi che dimostrano che abbondare coi carboidrati ad alto indice e carico glicemico aumenta il rischio di episodi di ictus, come ci sono studi che dimostrano che eccedere con alimenti ricchi di proteine animali e grassi saturi (quindi carne, uova, salumi e formaggi) predispongono a infarti, cancro e altre patologie degenerative.

La conclusione? Come ho affermato prima la soluzione sta sempre nella moderazione senza vivere nella fobia di un alimento o l’altro, anche il dolcetto è sicuramente concesso….a maggior ragione ora che si stanno avvicinando le vacanze natalizie…..

 

17/12/2014

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